Luogo: Colonna Mozza - Ortigara | Città: Asiago, Italia
Programma
Sabato 8 Luglio
Domenica 9 Luglio
NOTE
- Sabato 8 luglio stand Gastronomico a cura del Gruppo Alpini Sasso di Asiago presso Piazzale Lozze
- Nessuna cerimonia è prevista alla Chiesetta del Lozze
- Senso unico di marcia fino alle 13.00 Piazza Saline-Passo Stretto-Campo Magro, poi da tale ora il senso unico viene invertito
- Deroga divieto di attendamento dalle ore 8.00 di sabato 8 fino alle 24.00 di domenica 9 luglio.
- Da giovedì 6 a domenica 9 luglio, divieto di transito e sosta per i camper e autocaravan da Piazzale delle Saline e Piazzale di Passo Stretto
Cenni storici
Il 10 giugno 1917 coperto dal fuoco di 1000 cannoni l’esercito italiano scatenava una delle più violente offensive della sua storia. Nome in codice “Operazione K”.
Il XX Corpo d’armata italiano (Tenente Generale Luca Montuori) riceve l’ordine di conquistare il bastione nemico dell’Ortigara, mentre il resto della VI Armata Italiana (Tenente Generale Ettore Mambretti) scatena assalti diversivi sugli Altipiani con l’ordine di riconquistare lo Zebio.
Inizia la II Battaglia degli altipiani.
Sull’Ortigara gli italiani concentrano i loro sforzi.
Il XX Corpo d’Armata viene rinforzato con tre reggimenti di alpini, quattro brigate di fanteria e tre reggimenti di bersaglieri.
Sarà una battaglia infernale e disastrosa. Cadorna era convinto che sarebbe riuscito l'effetto sorpresa..
Ma gli austriaci da più di un mese sapevanodell’operazione K, ancor oggi non è noto come la notizia trapelò.
Malgrado i comandi implorino Cadorna di abortire il piano, il Capo di Stato Maggiore, reduce da un clamoroso fallimento sull’Isonzo, ordina di procedere.
Dopo diciannove giorni ed oltre trenta assalti, vengono sterminati il 1° reggimento alpini, il 5° reggimento alpini ed il 6° reggimento alpini, le Brigata Regina, la Brigata Catania, la Brigata Padova, la Brigata Sassari, la Brigata Piemonte, la Brigata Veneto, il 9°, 11° e 14° reggimento bersaglieri.
È un’ecatombe.
Gli italiani perdono 12.633 Uomini tra morti feriti e dispersi.
Saranno 12 mila circa le penne nere che cadranno sul Golgota dell’Ortigara, a memoria dei quali sulla vetta (limata di 30 cm a forza di bombe) converrà la I Adunata Nazionale.
“Gli alpini se ne stavano a schiere rannicchiati sotto il parapetto della trincea: piangevano tutti.
Piangevano i soldati ed anche gli ufficiali, sapevano che non sarebbero passati, che sarebbero andati a morire.
L’artiglieria rombava come mille tuoni facendo tremare la terra.
Un ufficiale fanciullo anche lui veronese, mi si avvicinò mi disse che ormai mancava poco all’attacco, e tirò fuori dal taschino un piccolo cofanetto di argento con delle iniziali incise sopra pregandomi di riconsegnarlo a suo padre.
Gli dissi di avere fiducia, che glielo avrebbe ridato lui stesso, ma lui sorrise e mi rispose: “Sa che non è cosi, padre”.
Appena l’artiglieria parve quietarsi un poco, l’ufficiale mi strinse la mano e mi disse: “Addio, Don Bevilacqua, saluti per me la bella Verona”.
Poi corse al suo posto, e coi suoi scattò all’assalto.
Nessuno di loro tornò mai indietro”.
Racconta l’allora Tenente degli Alpini, Paolo Monelli, nel suo celeberrimo “Le scarpe al sole” per la ripresa dell’offensiva del 19 giugno: “I soldati s’allineano lungo la strada, contro la roccia. Non guardo che facce abbiano: ma sento al di là la tranquilla rassegnazione all’inevitabile. Da quindici giorni si assiste allo stesso spettacolo: escono battaglioni, rientrano barelle e morti, …e dopo qualche giorno o qualche ora, i pochi superstiti…
Appena messa la testa fuori dalla trincea il dottor Dogliotti s’è preso un cazzotto da una spoletta che lo ha fracassato. Tutta la costa della Caldiera che si deve discendere è vulcanelli di granate; ma sembrano peggio le mitragliatrici cecchine che aspettano ai passaggi obbligati e fregano quasi sempre…
E poi, via per il Vallone dell’Agnellizza, colmo di morti, gli scheletri delle battaglie dell’anno passato, i cadaveri gonfi della battaglia di quest’anno che dura da quindici giorni. E un teschio sghignazza, lucido, accanto alla larva livida di un morto di ieri”.....
Powered by iCagenda